Scuola Cònia è un luogo in cui si coltiva il piacere di uno studio e di una pratica condivisa sulla tecnica della rappresentazione.

Nel corso degli anni, questo momento ha preso forma durante l’estate, stagione in cui si accetta una sospensione dell’utile e si apre la possibilità di un ozio attivo: uno spazio libero per il pensiero, affrancato dall’incombenza del quotidiano. A questo rimanda anche un’altra immagine che ci accompagna da tempo: quella di una vetta, un temporaneo distacco necessario a esercitare uno sguardo più ampio, critico, capace di partire dalla distanza e dalla differenza.

Questi elementi costituiscono per noi il nòcciolo della Scuola.

Alcuni di noi hanno partecipato alla prima edizione del 2014, quando la Scuola era ancora un impulso e si svolgeva nel contesto di Mercato Saraceno. Da allora, l’abbiamo vista incedere e fronteggiare il tempo storico che ha attraversato. Abbiamo fatto esperienza della sua cadenza triennale, che rende possibile la costruzione graduale di un linguaggio comune, fino all’esercizio conclusivo del III anno: momento di esposizione e di apertura, a cui segue un calibrato raccogliersi dello sguardo critico.

È dal desiderio di continuare a studiare insieme che nasce il nostro gruppo, Maestranza Litoranea: ci siamo incontrati fuori dal tempo scolastico per proseguire una ricerca e una pratica attorno alla Rappresentazione.

Ci riuniamo sul bordo del mare, a Genova e a Venezia. Da questo deriva il nostro nome e la nostra forma: stagionale, mobile, fatta di ritorni e spostamenti. Nel 2021 abbiamo dato inizio a un ritmo collettivo e da allora ci troviamo quattro volte l’anno, per condividere studio e allenamento, aprendoci via via allo sguardo esterno.

Dopo dodici anni di direzione, Claudia Castellucci chiude la Scuola.

La Scuola Cònia di Cesena, ospitata dagli spazi della Socìetas e della città, trova una sua compiutezza in questo arco temporale. Si apre tuttavia una possibilità che contiene il paradosso della separazione e della continuità e che ci chiederà misura, ascolto e una disposizione sincera alla sperimentazione.

Una nuova edizione della Scuola prenderà forma a partire dall’estate del 2026.

Due saranno gli elementi di cambiamento: una nuova direzione, che sarà collettiva, e un nuovo contesto, quello della città di Genova.

Abbiamo scelto Genova per il suo doppio orizzonte: di mare e di montagna. Una città-imboccatura, luogo di transito e di sosta, di protezione e apertura. La città non si concede facilmente: si offre in verticale, fatta di salite, scalinate improvvise, incastri urbanistici inattesi. È una città faticosa da percorrere che ha bisogno di ascensori, funicolari e ferrovie a cremagliera per colmare rapidamente il dislivello tra il porto e le sue alture. Una città tenace, non facilmente convincibile, dalla forte identità. La sua resistenza continua a manifestarsi nella forma della sua trama urbanistica, storica e culturale, nell’autonomia dei suoi pensieri, nella visione che propone a chi la attraversa.

Su questo sfondo, la Scuola continuerà a esistere.

Chi ha iniziato il percorso potrà continuarlo. La scansione triennale rimarrà invariata, così come la struttura delle giornate e il suo svolgersi nel periodo estivo.

Le braci roventi che abbiamo raccolto in questi anni riaccendono in noi il fuoco del conoscere e del praticare, assieme ai compagni, agli amici e ai fratelli che con noi vorranno formare la Scuola Cònia nel suo trasmigrare.

Ci apprestiamo ora a svolgere questo compito, con gratitudine.

Cesena, 14/07/2025

Discorso di presentazione alla nuova edizione di Scuola Cònia